Non ci saranno delusioni, cattive azioni, fallimenti.
Non ci saranno figli dimenticati nella vasca da bagno né donne più belle di te.
Non ci saranno anni che passano, decisioni sbagliate, promesse da mantenere ad ogni costo.
Nessun errore. Mai.
Noi ti diamo la possibilità di non sbagliare.
Ti diamo la possibilità di essere un esempio.
Ti diamo la possibilità di non deludere i tuoi desideri.
Sacrificarsi non è un sacrificio.
Non ci saranno figli dimenticati nella vasca da bagno né donne più belle di te.
Non ci saranno anni che passano, decisioni sbagliate, promesse da mantenere ad ogni costo.
Nessun errore. Mai.
Noi ti diamo la possibilità di non sbagliare.
Ti diamo la possibilità di essere un esempio.
Ti diamo la possibilità di non deludere i tuoi desideri.
Sacrificarsi non è un sacrificio.
Donne sacrificate a qualcuno, per qualcosa, donne sacre e sacrificanti il loro bene più prezioso, donne senza potere che pure possono qualunque cosa. Donne il cui nome viene dimenticato.
Che tu sia per me la figlia giusta, la compagna perfetta, la madre infallibile.
Donne le cui lacrime sono potenti come eserciti.
Una riflessione sul sacrificio e sul potere che da esso deriva.
Che tu sia per me la figlia giusta, la compagna perfetta, la madre infallibile.
Donne le cui lacrime sono potenti come eserciti.
Una riflessione sul sacrificio e sul potere che da esso deriva.
C’è qualcosa di ridondante e misterioso in tutte quelle riflessioni che hanno come fulcro la femminilità che, non a caso, è stata centro e motore di ampia letteratura e saggistica, poesia e teatro.
Se le donne sono state spesso in minoranza nel tentativo di realizzare la loro potenzialità creativa altrettanto spesso sono state protagoniste epocali e indiscusse dell’arte di altri.
I personaggi femminili segnano il tempo in cui nascono, da Tolstoij a Flaubert, uno stuolo di donne ha riempito lo spazio scenico, le librerie e la nostra memoria di lettori e spettatori.
Se con difficoltà hanno conquistato il loro essere soggetto nella realtà, le donne, con estrema e complementare facilità, sono state oggetto principe della fiction.
Tre donne che potrebbero essere una sola, una figlia, una moglie, una madre: Ifigenia, Alcesti, Medea, in una riscrittura nella quale si incontrano e per la prima volta dialogano. La tragedia irrompe attraverso queste voci, che si fanno exempla. Tre modi di essere nel mondo, tre esperienze accumunate da un unico atto, il sacrificio
Se è vero che l’uomo è animale sociale e che, in particolare, le donne sembrano definirsi meglio in relazione all’altro, in qualità di figlia di, compagna di o madre di - cosa non vera per il cosiddetto maschio, fiero e certo del suo posizionamento nel mondo - è pur vero che rimane costante la ricerca di una autonoma affermazione di sé.
Ifigenia cerca nella morte per mano paterna la possibilità di diventare eroina, Alcesti trova nella rinuncia a se stessa la possibilità di essere santa e Medea, con l’omicidio dei figli, può farsi dea, che decide di vita e di morte.
Al di là dell’essere per qualcuno o per qualcosa, le donne desiderano essere, semplicemente.
Se le donne sono state spesso in minoranza nel tentativo di realizzare la loro potenzialità creativa altrettanto spesso sono state protagoniste epocali e indiscusse dell’arte di altri.
I personaggi femminili segnano il tempo in cui nascono, da Tolstoij a Flaubert, uno stuolo di donne ha riempito lo spazio scenico, le librerie e la nostra memoria di lettori e spettatori.
Se con difficoltà hanno conquistato il loro essere soggetto nella realtà, le donne, con estrema e complementare facilità, sono state oggetto principe della fiction.
Tre donne che potrebbero essere una sola, una figlia, una moglie, una madre: Ifigenia, Alcesti, Medea, in una riscrittura nella quale si incontrano e per la prima volta dialogano. La tragedia irrompe attraverso queste voci, che si fanno exempla. Tre modi di essere nel mondo, tre esperienze accumunate da un unico atto, il sacrificio
Se è vero che l’uomo è animale sociale e che, in particolare, le donne sembrano definirsi meglio in relazione all’altro, in qualità di figlia di, compagna di o madre di - cosa non vera per il cosiddetto maschio, fiero e certo del suo posizionamento nel mondo - è pur vero che rimane costante la ricerca di una autonoma affermazione di sé.
Ifigenia cerca nella morte per mano paterna la possibilità di diventare eroina, Alcesti trova nella rinuncia a se stessa la possibilità di essere santa e Medea, con l’omicidio dei figli, può farsi dea, che decide di vita e di morte.
Al di là dell’essere per qualcuno o per qualcosa, le donne desiderano essere, semplicemente.
Il testo è stato presentato al Festival d'Avignone 2015 all'interno dei Rencontres d'été de La Chartreuse.
TEATRO i 2015
regia Renzo Martinelli
con Anna Della Rosa, Paola Tintinelli, Anahì Traversi
Produzione Teatro i
TEATRO i 2015
regia Renzo Martinelli
con Anna Della Rosa, Paola Tintinelli, Anahì Traversi
Produzione Teatro i