Odio le opinioni.
Odio chi ha sempre un'opinione e ho un problema con chi chiede un parere ad ogni costo.
Rivendico il fatto di dire, non so.
Silenzio.
In alcuni casi ci vuole un giorno di silenzio. Anche due.
Ho bisogno di tempo. Ho bisogno di spazio. Ho bisogno di essere curiosa.
E voglio essere preparata.
Sono per la moltiplicazione delle possibilità. Più che per l'alternativa.
Sono per la possibilità e, poi, per il coraggio della possibilità. Non viceversa.
E così ho letto Sottomissione di Houellebecq (non proprio per nesso causale, ma tant'è)
In realtà l'ho comprato perché Carrère ne parla come di un genio ed io trovo che Carrère sia un genio.
Infondo ho iniziato ad amare Giacometti solo dopo aver visto la foto che gli aveva fatto Cartier Bresson, fuori dal Cafè de Flore, sotto la pioggia. Solo dopo aver visto la foto ho guardato le sculture.
Le possibilità si aprono da percorsi inconsueti.
Quindi ora ho letto Houellebecq, grazie a Carrère.
Non perché è stato sotto processo per incitamento all'odio razziale, non perché forse è un furbacchione reazionario, non perché il libro è uscito il 7 gennaio in Francia.
Soprattutto non perché penso di dover essere d'accordo o in disaccordo.
L'ho letto grazie a Carrère, e grazie a questo:
Affondate il coltello negli argomenti di cui la gente non vuole sentire parlare. Il contrario del decoro. Insistete sulla malattia, l'angoscia, lo squallore. Parlate della morte e dell'oblio. Della gelosia, dell'indifferenza, della frustrazione, dell'assenza di amore. Siate abietti, e sarete veri.
Michel Houellebecq
E non so nemmeno se ne sono del tutto convinta.
Comunque, secondo me, è un furbacchione.
Ma geniale.
Ha ragione Carrère.
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Odio chi ha sempre un'opinione e ho un problema con chi chiede un parere ad ogni costo.
Rivendico il fatto di dire, non so.
Silenzio.
In alcuni casi ci vuole un giorno di silenzio. Anche due.
Ho bisogno di tempo. Ho bisogno di spazio. Ho bisogno di essere curiosa.
E voglio essere preparata.
Sono per la moltiplicazione delle possibilità. Più che per l'alternativa.
Sono per la possibilità e, poi, per il coraggio della possibilità. Non viceversa.
E così ho letto Sottomissione di Houellebecq (non proprio per nesso causale, ma tant'è)
In realtà l'ho comprato perché Carrère ne parla come di un genio ed io trovo che Carrère sia un genio.
Infondo ho iniziato ad amare Giacometti solo dopo aver visto la foto che gli aveva fatto Cartier Bresson, fuori dal Cafè de Flore, sotto la pioggia. Solo dopo aver visto la foto ho guardato le sculture.
Le possibilità si aprono da percorsi inconsueti.
Quindi ora ho letto Houellebecq, grazie a Carrère.
Non perché è stato sotto processo per incitamento all'odio razziale, non perché forse è un furbacchione reazionario, non perché il libro è uscito il 7 gennaio in Francia.
Soprattutto non perché penso di dover essere d'accordo o in disaccordo.
L'ho letto grazie a Carrère, e grazie a questo:
Affondate il coltello negli argomenti di cui la gente non vuole sentire parlare. Il contrario del decoro. Insistete sulla malattia, l'angoscia, lo squallore. Parlate della morte e dell'oblio. Della gelosia, dell'indifferenza, della frustrazione, dell'assenza di amore. Siate abietti, e sarete veri.
Michel Houellebecq
E non so nemmeno se ne sono del tutto convinta.
Comunque, secondo me, è un furbacchione.
Ma geniale.
Ha ragione Carrère.
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