Ho questa idea da un po'.
E credo che riguardi due parti di me.
Il desiderio di essere più possibilità di quelle che io sola posso essere.
E la voglia di sapere, almeno in parte e con assoluta riservatezza (ovviamente), il pensiero degli altri.
Quell'altro da me, di volta in volta incarnato.
Mi offro per dare parole a quel che non si riesce a dire.
Mi offro per lettere d'amore, disamore, odio, incontro e addio. Mi offro per scrivere quel che volete, a chi volete.
Mi offro per dare corpo (verbale) a segreti che non si riesce svelare. A sentimenti da smascherare, a voglie da pronunciare.
Le vite degli altri, titolava quel film. Ma io non ho intenzione di spiare. Solo, eventualmente, di accogliere e traslare.
Ho una deformazione che è professionale e personale. Una deriva virtuale che tanto mi rende facile la parola scritta, tanto mi porta ad un accatastamento di parole - come si rincorressero l'una con l'altra - tanto mi obbliga a lunghi epistolari.
Ho scatole piene di lettere, non importa che siano di o per amanti, padri, fratelli, amici dimenticati e lontani.
Ho suscitato scambi di missive con i soggetti meno probabili, i più insospettabili.
Che sia virtù o condanna, non lo saprei dire.
C'è sempre il rischio di esaurire la vita nella carta, più che la carta nella vita.
Ma che importa?
Io mi offro. Chi vuole mi chieda una missiva. Scriverò per lui. L'anonimato è d'obbligo e la procedura molto semplice, Poche indicazioni.
Mittente e destinatario con brevi note ad identificare la relazione. Nodo della lettera. Stato d'animo di chi la invia.
Potere alla parola. Ci proviamo
Richieste? Io ci sono
(Per chi vuole un vis à vis:
da oggi fino al 16 marzo, per tutti i pomeriggi di tutti i week end - spesso anche lunedì e venerdì- io sarò a metà di Via Gaudenzio Ferrari, a Milano, all'interno del progetto Città Balena di Teatro i.
Sono lì per scrivere, io comunque scrivo. Se volete scrivo per voi)
altri post
E credo che riguardi due parti di me.
Il desiderio di essere più possibilità di quelle che io sola posso essere.
E la voglia di sapere, almeno in parte e con assoluta riservatezza (ovviamente), il pensiero degli altri.
Quell'altro da me, di volta in volta incarnato.
Mi offro per dare parole a quel che non si riesce a dire.
Mi offro per lettere d'amore, disamore, odio, incontro e addio. Mi offro per scrivere quel che volete, a chi volete.
Mi offro per dare corpo (verbale) a segreti che non si riesce svelare. A sentimenti da smascherare, a voglie da pronunciare.
Le vite degli altri, titolava quel film. Ma io non ho intenzione di spiare. Solo, eventualmente, di accogliere e traslare.
Ho una deformazione che è professionale e personale. Una deriva virtuale che tanto mi rende facile la parola scritta, tanto mi porta ad un accatastamento di parole - come si rincorressero l'una con l'altra - tanto mi obbliga a lunghi epistolari.
Ho scatole piene di lettere, non importa che siano di o per amanti, padri, fratelli, amici dimenticati e lontani.
Ho suscitato scambi di missive con i soggetti meno probabili, i più insospettabili.
Che sia virtù o condanna, non lo saprei dire.
C'è sempre il rischio di esaurire la vita nella carta, più che la carta nella vita.
Ma che importa?
Io mi offro. Chi vuole mi chieda una missiva. Scriverò per lui. L'anonimato è d'obbligo e la procedura molto semplice, Poche indicazioni.
Mittente e destinatario con brevi note ad identificare la relazione. Nodo della lettera. Stato d'animo di chi la invia.
Potere alla parola. Ci proviamo
Richieste? Io ci sono
(Per chi vuole un vis à vis:
da oggi fino al 16 marzo, per tutti i pomeriggi di tutti i week end - spesso anche lunedì e venerdì- io sarò a metà di Via Gaudenzio Ferrari, a Milano, all'interno del progetto Città Balena di Teatro i.
Sono lì per scrivere, io comunque scrivo. Se volete scrivo per voi)
altri post